Il quarto Falò, dove tutto si fa confuso
Dove Emma parte bene ma poi entra un po' in difficoltà, mentre Elia parte in difficoltà e poi si riprende.

Benvenute e benvenuti a questo nuovo Falò, quel momento in cui io e i miei figli ci raccontiamo come sta andando con i loro videogiochi. Se non sapete di cosa sto parlando o trovate tutto confuso qua trovate gli altri tre falò e le regole che ci siamo dati, mentre se proprio siete capitati qua per caso, qui c’è la spiega di cos’è Cross Gen.
Le scorse settimane sono successe un sacco di cose di cui sarebbe valsa la pena parlare, ma io non ho avuto il tempo per svilupparle come mi sarebbe piaciuto, quindi in questo falò recuperiamo un po’ di tempo accorpando gli ultimi due giochi dei bambini così torniamo in carreggiata.
Il vantaggio? Ci saranno il doppio degli audio di Emma e Elia, che è poi il motivo di maggiore interesse di questa newsletter.
Com’è andata dall’ultima volta
Abbiamo avuti i nostri momenti, ma anche un po’ di difficoltà, dovute principalmente al fatto che non è semplice trovare qualcosa, soprattutto per Emma, in grado di tenerla agganciata per un mese intero. Siamo partiti fortissimi con Disney Illusion Island, che le è proprio piaciuto anche se ci ha messo un po’ a carburare, per poi trovarci davanti la nostra più grande delusione, rappresentata da Pokémon: Let’s GO, Pikachu! (ma ci arriviamo).
Elia invece è più facile da accontentare: Kirby lo ha deliziato in ogni suo singolo passaggio, al punto che ci ha giocato molto più di un mese. Il gioco che ha scelto dopo, New Pokémon Snap!, invece lo ha sfranto praticamente subito. Ero convinto che i Pokémon sarebbero stati un centro sicuro, per questo ho scelto per entrambi qualcosa di adatto alla loro età che fosse legato ai mostriciattoli di Nintendo, e invece nulla, nessuno dei due è stato per loro sufficientemente interessante da garantirsi l’arrivo alla fine del mese.
Emma in realtà ci ha giocato quasi tutti i giorni, ma verso la fine erano più le volte che colorava (comunque disegni dei pokémon) o faceva lavoretti con le perline (sempre di pokémon) che quelle in cui si filava la sua mezz’ora: partiva sempre carica e determinata, ma dopo 5 minuti di passeggiate e righe di testo si stufava e mollava il colpo. Forse è presto ancora per i giochi di ruolo (Pokémon: Let’s GO, Pikachu! è a conti fatti il remake di Pokémon Giallo, e cioè uno dei primissimi giochi della serie), o forse è presto per quelli che hanno ancora l’impianto di gioco di quasi trent’anni fa. Elia invece con New Pokémon Snap! si è semplicemente annoiato: l’idea di girare sulla macchinetta e fare solo foto gli deve essere sembrata un passo indietro rispetto a Kirby, e ci ha messo pochissimo a mollare il colpo.
Lo so che le regole che ci siamo dati vorrebbero che, avendo ormai scelto il gioco, quello si devono tenere fino alla fine del mese, ma ne abbiamo parlato e abbiamo deciso di fare un cambio volante e imprevisto, sia perché probabilmente li ho consigliati male io, sia perché già la vita sarà per loro frustrazione e fastidio, un po’ di elasticità da parte di papà secondo me se la possono pure meritare.
È per questo che di seguito anziché trovare il consueto gioco, ne troverete due: sul primo sappiate che si sono fatti tutto il mese pieno, sul secondo un po’ meno (Emma comunque 3 settimane piene, Elia solo qualche giorno). Vale comunque la pena parlarne lo stesso, anche perché dà indicazioni preziose, anche se negative, anche a voi.
I giochi, secondo loro
Emma - Disney Illusion Island (PEGI 7)
Disney Illusion Island è un gioco uscito un paio di anni fa e sviluppato da DLALA Studios. Ha una grafica deliziosa, coloratissima, e si possono usare 4 tra i personaggi più famosi della posse di Topolino (Paperino, Pippo, Minnie e ovviamente Topolino). È un gioco di tipo metroidvania, che è una parola che i bambini non conoscono (e a cui, giustamente, non sono interessati), ma che potrebbe essere utile ai genitori quando si muovono nel complicato molto dei siti di videogiochi online. Secondo la autorevole1 newsletter del post Manettini, con metroidvania si intendono:
giochi di azione o avventura nei quali la progressione è caratterizzata dall’acquisizione di oggetti e poteri che espandono le abilità di combattimento e esplorative del protagonista, permettendogli così di accedere ad aree prima inaccessibili o superare nemici altrimenti inaffrontabili.
Se non vi è ancora chiaro, ve lo faccio spiegare da Emma:
La cosa che è piaciuta di più
La cosa che è piaciuta a Emma, dopo aver finito il gioco, è anche quella che più l’aveva messa in difficoltà all’inizio: la mappa.
Perché praticamente tu devi guardare sulla mappa dove andare […] perché se vai in un posto nuovo, ti danno un’abilità nuova
Emma, 7 anni e mezzo, seconda elementare
All’inizio era un po’ spaesata dalla mappa, e questo ha creato un po’ di frustrazione. Ci sono voluti un paio di giorni di mio supporto più presente del solito per spiegarle che non si può raggiungere tutto subito, e che in questi giochi è il caso di seguire molto più che in altri la storia, perché ti guida in un percorso ideale di acquisizione dei poteri che garantisce probabilmente l’esperienza ottimale per un bambino. Quando ha capito, non si è più fermata.
La cosa che è piaciuta di meno
C’è anche il cuore che non muori mai: a me non piace perché se no non è un gioco.
Emma, 7 anni e mezzo, seconda elementare
Il livello di sfida di Disney Illusion Island è chiaramente tarato verso il basso, e non potrebbe essere altrimenti. In questo gioco ci sono tanti elementi diversi come l’esplorazione, il combattimento, le fasi in cui si salta e quelle in cui si devono combinare insieme le abilità acquisite. È normale quindi che ognuna delle sue meccaniche sia appena accennata, e nessuna presenti un livello di sfida troppo accentuato. Anche il game over (quell’arcaica pratica degli Ottanta e Novanta in cui quando finivi le vite ricominciavi DA CAPO) lo è solo di nome, perché comunque si riparte da un check point vicino con altre tre vite. In questa fase Emma sta molto sperimentando: se un gioco le piace molto, accetta un livello di sfida più alto, ma se non è del tutto presa bene, allora alla prima “morte” si stufa e cerca altro da fare. In questo caso, era in modalità hardcore: datemi tutto difficile che posso superare qualsiasi ostacolo.
Lo consiglieresti ai tuoi amici?
Oh, se vi piacciono le avventure, è il gioco che fa per voi, parola di Emma.
Emma - Pokémon: Let’s Go, Pikachu! (PEGI 7)
Qua è quando le cose hanno iniziato a deragliare. Visto che siamo ancora nella fase Pokémon (o meglio, che ci siamo entrati, perché dai Pokémon, a differenza di altre passioni passeggere, di solito non si scappa) e che lei era desiderosa di esperienza sempre più complesse, Pokémon: Let’s GO, Pikachu! sarebbe dovuto essere la scelta naturale. È la versione riammodernata di Pokémon Giallo, uno dei primi e più celebrati giochi dei Pokémon, che è un gioco di ruolo nel quale si catturano i pokémon, li si allena, e li si fa combattere contro altri mentre si segue l’avventura di Ash.
La cosa che è piaciuta di più
Ovviamente i pokémon: l’idea di vedere tra l’erba oddish o bulbasaur e poterlo catturare prima e allenare dopo l’ha proprio entusiasmata, al punto che nelle prime ore di gioco non faceva altro che quello: catturare pokémon. Vedere anche molti elementi distintivi della serie TV, di fatto il suo canale preferenziale insieme alle carte nella scoperta di quel mondo, le è proprio piaciuto, ma le tante meccaniche legate alla cattura e all’allenamento (prendili, mettili nella borsa, spostali dal professore, trova quelli dell’elemento giusto, allenali, cambiali, fai la squadra, curali) l’hanno sopraffatta più che spinta ad andare avanti.
La cosa che è piaciuta di meno
Se dopo un po’ con il sistema di evoluzione e combattimento ha raggiunto un faticoso equilibrio, questo non è mai successo con la progressione della storia. Era costantemente bloccata e dispersa, non sapeva cosa fare e dove andare, come tornare nei posti già visitati e come tornare velocemente dove era già stata. Non so se sia una questione di struttura del gioco, di mancanza di chiarezza o banalmente del fatto che fosse un genere nuovo per lei, ma proprio non si sono presi.
Ah, è poi c’è stato il salvataggio-gate:
Lo consiglieresti ai tuoi amici?
Se vogliono possono vederli su Netflix i Pokémon.
Emma, 7 anni e mezzo, seconda elementare
L’udienza è tolta: va capito se è solo il primo grado di giudizio o è già passata in giudicato.
Elia - Kirby e la terra perduta (PEGI 7)
Ma voi dovevate vederla la gioia negli occhi di Elia in ogni singolo momento passato su Kirby e la terra perduta, un gioco di cui si è innamorato perdutamente. Siccome ne abbiamo già parlato, ripropongo:
Kirby e la Terra perduta è un gioco di avventura estremamente accogliente pubblicato da Nintendo (ma lo sviluppa HAL Laboratory, se vi interessa) che è anche il primo gioco della serie ad essere in tre dimensioni dopo trent’anni di onorato servizio. È uscito nel 2022, lo trovate solo su Switch ed è perfetto per questa fase da videogiocatrice di
EmmaElia perché mette in campo tutti gli elementi classici dei giochi di avventura (esplorare i livelli, usare delle armi e degli strumenti e potenziarne le caratteristiche) in una confezione accomodante che ha un livello di sfida estremamente basso. Anche la telecamera, nonostante il mondo sia in 3D, è gestita dal gioco.
Ma di tutto questo, a Elia, interessano solo le gemme.
La cosa che è piaciuta di più
Quello che è piaciuto più ad Elia è stata la possibilità di potenziare alcune trasformazioni di Kirby e portarsele in giro per i vari livelli. Non c’era sessione di gioco in cui lui non tornasse all’hub, controllasse se avesse dei progetti e provasse a turno le trasformazioni già sbloccate. Fun fact: la preferita di Emma era un drago che sparava un soffio infuocato, la sua una che spara ghiaccio e pupazzi di neve. Ah, l’armonia tra fratelli.
Dopo averlo finito poi Elia ha continuato a giocarci, un po’ a sorpresa, continuando a girare e scoprendo cose nuove. Qua è quando si è vantato con la sorella di aver trovato un “paese bello”.
È un paese bello.
Elia, 5 anni, scuola dell’infanzia
La cosa che è piaciuta di meno
Ovviamente nulla: al momento, questo è il suo Ocarina of Time, un gioco perfetto da 10/10.
Lo consiglieresti ai tuoi amici?
Eh ma non ce l’hanno Switch loro.
Elia, 5 anni, scuola dell’infanzia
Questa cosa che non ci sono suoi amici che hanno una Switch inizia un pochino a pesargli, perché si vede che vorrebbe condividere questa sua passione in un modo più attivo. Ma tant’è, prima poi arriveranno, così potrà discutere chi vincerebbe in caso di sfida tra una palla e un uccello.
Elia - New Pokémon Snap (PEGI 3)
New Pokémon Snap! è un gioco nel quale si gira a bordo di un mezzo (che non si può governare) in diversi percorsi tematici e si devono, in sostanza, scattare foto ai pokémon. Più sono chiare, ben composte e artistiche, più si fanno punti. E basta. Ci sono delle missioni (“fai la foto a questo stroffio volante mentre beve”, “trova quell’altro struffolo nascosto dietro l’albero”), ma sono per lo più una variazioni intorno a questo tema.
Elia was not amused.
La cosa che è piaciuta di più
Poco, purtroppo, davvero: pensavo che mettere insieme le sue due più grandi passioni, cioè i pokémon e la tassonomia sarebbe stata una mossa vincente, e invece non c’è stato verso di farlo appassionare.
La cosa che è piaciuta di meno
Ci sono troppe scritte.
Elia, 5 anni, scuola dell’infanzia
Siccome Elia è abbastanza avanti per essere in seconda asilo (riconosce le lettere e quando vuole, con pazienza, legge e capisce intere parole) mi dimentico che NON SA LEGGERE, e nei giochi in cui ci sono grandi spieghe e racconti, se ci sono io, si stufa a sentirmi continuare a leggere scritte e menu, se è da solo, va avanti e poi si trova senza saper cosa fare.
Lo consiglieresti ai tuoi amici?
No.
Elia, 5 anni, scuola dell’infanzia
I giochi, secondo me
Disney Illusion Island è stato un grandissimo colpo: Emma l’ha adorato e ha iniziato a capire che non tutti i giochi sono uguali, e che anzi alcuni hanno una progressione e delle dinamiche radicalmente diverse dagli altri. L’ho seguita anche io con grande curiosità, perché dopo aver videogiocato per tutta la vita, certe cose noi le diamo per scontate, e probabilmente non dovremmo. Emma non sa cos’è un metroidvania, non sa che ci sono dei giochi nei quali vedi un punto sulla mappa, ma quel punto non lo puoi raggiungere perché prima hai altro da fare e da trovare. Anche la logistica di quei giochi è diversa: non le era mai capitato di dover fare così tanto affidamento sulla mappa, che apriva in maniera quasi compulsiva a ogni salto o bivio.
Anche Pokémon: Let’s GO, Pikachu! le ha insegnato qualcosa, ma non nel modo che immaginavo. I giochi di ruolo, per quanto semplici, non sono ancora nelle sue corde: il problema sta nella libertà concessa, che forse in questa fase lei non apprezza tanto. In un gioco di questo tipo c’è una storia da seguire, è vero, ma nel mezzo ci sono tonnellate di altre cose da fare, posti da esplorare, sotto missioni da seguire e combattimenti da portare avanti. Emma o fa una cosa o fa le altre. E quando magari si è stufata di allenare pokémon, non si ricorda più cosa voleva fare. Ci ritorneremo più avanti probabilmente, ma forse ora è ancora presto.
Kirby e la Terra perduta è stato invece un centro perfetto, ma non avevo grandi dubbi avendolo già visto con Emma. Da vedere è bellissimo, tiene il bambino sempre per mano senza però essere mai troppo invadente o considerandolo scemo, introduce tante meccaniche tipiche del mondo dei videogiochi (l’esplorazione, le cose secondarie da fare, i segreti nei livelli, il miglioramento dell’equipaggiamento) con grazia e senza mai spaventare troppo il giocatore. Elia ci ha giocato anche quando poteva cambiarlo e se ne è separato a fatica.
Anche qua, il secondo è stato una pessima (mia) scelta. New Pokémon Snap! è un gioco che in effetti fa il suo, cioè farti fotografare i pokémon. Più che un gioco però è una specie di compendio, una sorta di companion app per i mega appassionati, che vogliono qualcosa di più, per esempio delle Enciclopedie Pokémon che trovano in libreria. Per Elia, che voleva solo giocare, è stata una pessima scelta perché il gioco non ha fatto abbastanza per agganciarlo, oltre al fatto che i percorsi nuovi a volte si sbloccano facendo diverse volte quelli vecchi, cosa che lui ha odiato sin dall’inizio.
Gli effetti dei videogiochi sui bambini sulla famiglia
Se la mezz’ora di gioco per Elia, che il gioco gli piaccia o meno, è un momento inscalfibile della sua giornata, per Emma non è (più) così. Quando un gioco non le piace vive un momento di frustrazione che sto cercando di capire come gestire, che la mette in una situazione nella quale lei vuole giocare, ma non a quello che ha sulla console, e quindi diventa una piccola pentola di fagioli e fastidio. Non è bello vederla così, anche perché nonostante si scelgano i giochi insieme sono io il responsabile ultimo delle scelte, quindi mi chiedo se non debba fare qualcosa di diverso. Chiederò a chi ne sa più di me, così che mi possa aiutare a capire come gestire questa cosa, che comunque insomma, è una cosa che non lascia strascichi e viene dimenticata in un secondo.
Ah, e poi, avendo ora io Switch 2, si è liberata la mia vecchia console, che ha generato questo:

Nel prossimo falò ci sarà anche Lorena, alla prima esperienza con i videogiochi, guidata da Emma e Elia.
Cos’ho scelto per loro, infine
Abbiamo scelto altri due giochi, sempre tutti insieme. Vi posso già dire che uno sta andando molto bene, l’altro no.
Emma:
Spyro: Reignited Trilogy (PEGI 7)
Cos’è: il remake di un gioco di piattaforme molto amato all’epoca della PlayStation. Questa nuova versione contiene tutti e tre i capitoli della trilogia originale, usciti tra il 1998 e il 2000. Il protagonista è un drago viola che si chiama, provate a indovinare, Spyro.
Perché l’ho scelto: Emma ha visto il trailer e si è entusiasmata. Sono un po’ spaventato dal fatto che sia un gioco di 25 anni fa, ma lei mi sembra molto presa bene da questo tipo di esperienze. È comunque una cosa radicalmente diversa rispetto a quello a cui stava giocando, perché credo abbia proprio bisogno di allontanarsi dal genere per non odiarlo già dalla tenera età.
Elia:
Super Mario 3D World + Bowser's Fury (PEGI 7)
Cos’è: La versione Switch di Super Mario 3D World, un gioco di piattaforme uscito su Wii U nel 2013. Oltre al gioco originale c’è anche Bowser’s Fury, un gioco (un po’ più contenuto) in cui si usa molto una versione gatto di Mario. Elia lo adora.
Perché l’ho scelto: Perché Elia ha bisogno di “qualcosa di Mario”, e cioè di un gioco che può leggere con facilità, capire, dal livello di difficoltà abbordabile che sia in prima istanza divertente.
Infine:
In questa newsletter la parola “pokémon” compare per 31 volte.
Ricordatevi del Mega archivio dei giochi per i bambini, raccontati dai bambini, che ha bisogno di voi: si partecipa da qua.
Sto lavorando a un numero speciale sui pokémon (32 volte, ora), nel quale, in sostanza, cerco di far mettere il cuore in pace ai genitori: una volta che arrivano, non vanno via più (e non è un male).
Alla prossima!
La newsletter che hai appena letto sarebbe dovuta essere riletta e corretta da Marco Bielli, che però ha preferito “andare da un cliente”. Si vede che è di Torino.
Quello specifico numero l’ho scritto io, così ognuno può fare la tara all’utilizzo spregiudicato del termine “autorevole”.
Dev'esserci un errore, Spyro non può essere un gioco di 25 anni fa, ci ho giocato non più tardi dell'altro ieri tornando a casa dalle scuole medie.
(Da millennial che non ha mai subito il fascino dei Pokémon, attendo con curiosità la puntata speciale sul tema. Anche perché gli amichetti di mio figlio di 5 anni gli stanno già facendo il lavaggio del cervello)
Ciao Alessandro, felicissimo di tornare a leggere CrossGen. Secondo me la trilogia di Spyro è una scelta azzeccatissima. Io me la sono rigiocata nel 2019 in un periodo in cui volevo solo giochi "tranquilli" e l'ho trovata ancora oggi molto divertente. Per Emma credo che la difficoltà che offre sia perfetta. Non vedo l'ora di leggere come è andata. Buon weekend.