Tutto quello che un genitore deve sapere su Switch 2
Allora forse tutto tutto no, però ci sono Emma e Elia che parlano di quando l'hanno provata al loro primo press tour.
Settimana scorsa è uscita Switch 2, la nuova console di Nintendo che per la prima volta (vi prego niente gnegne del eh sì ma anche il Super Nintendo era un upgrade del NES, perché parliamo di epoche e mondi non comparabili) in un sacco di tempo viene concepita come una versione migliorata del modello precedente, e non come una cosa nuova da cui ripartire. Se questo sia meglio o peggio non lo so, però, siccome noi a casa ne abbiamo una1 e i bambini l’avevano già provata all’evento dello scorso aprile, pensavo sarebbe stata utile una piccola guida su cos’è Switch 2, a cosa si può giocare e sulle cose utili da sapere per chi ha una famiglia con dei piccoli esseri umani.
Le basi
La console è concettualmente uguale al modello precedente, con un corpo centrale, il display, e i controller, che si chiamano Joy-Con, che si attaccano magneticamente ai suoi lati. Più nel dettaglio:
Il display è da 7,9 pollici. Quello della prima Switch era da 6,2, quello del modello OLED da 7” mentre quello di Switch Lite, la console che usiamo per Cross Gen è da 5,5”. Niente barricate per il fatto che sia LCD e non OLED: la qualità è notevole.
La risoluzione è di 1080p in modalità portatile, 4k in modalità docked (quando cioè è inserita nella sua base e collegata al televisore). Switch aveva una risoluzione di 720p in modalità portatile e 1080p in modalità docked.
Lo spazio di archiviazione interno è di 256 GB, contro i 32 di Switch e i 64 del modello OLED.
Su Switch 2 si possono giocare tutti (tranne pochissime eccezioni, legate per lo più a stroffi esterni come Nintendo Labo) i giochi della prima Switch (sia quelli acquistati in formato digitale che fisico), oltre che ovviamente quelli fatti apposta per questo nuovo modello.
Costa di più: 470€ il modello base contro i 330€ di Switch, ma insomma, è inevitabile per una console che vuole spingere di più sulla parte tecnologica. Costano di più anche gli accessori (una coppia di Joy-Con2 costa 89€ e il Pro Controller pure) e soprattutto alcuni giochi, quindi occhio.
Alcuni giochi usciti sulla prima Switch gireranno meglio senza che voi dobbiate fare nulla, ma per alcuni altri le versioni migliorate costeranno qualcosa (intorno alla decina di euro, se avete il gioco originale). Alcuni di questi upgrade sono contenuti nell’abbonamento a Switch Online + Pacchetto Aggiuntivo.
C’è la chat integrata nel sistema (la console ha anche un microfono), quindi attenzione alle impostazioni del filtro famiglia che è un attimo che troviate vostra figlia o vostro figlio in una chat vocale di 40 enni che inveiscono contro ogni pantheon mai concepito perché un guscio blu li ha colpiti poco prima del traguardo.
GameChat
Switch 2 integra un sistema di chat e comunicazione online proprietario chiamato GameChat, che permette di chattare con le persone della propria lista amici: 12 nel caso di una chiamata solo vocale, 4 nel caso ci sia anche il video. Il servizio permette infatti sia di riprendere il proprio volto mentre si gioca (c’è per esempio la webcam ufficiale, oppure questa a forma di pianta), sia di condividere quello che effettivamente si sta facendo. Lo si attiva tramite il nuovo tasto “C” sulla console e si utilizza, tra le altre cose, il microfono integrato nella console. GameChat sarà gratuito fino al 31 marzo 2026, poi farà parte dell’abbonamento Switch Online.
IMPORTANTE: La chat funziona solo tra utenti Switch 2.
Ora, se Nintendo è sempre stata estremamente cauta con l’online è anche perché ha sempre “protetto” con una certa diligenza la sua utenza, che più di quella delle altre console è fatta anche da giovani e giovanissimi. Proprio per questo (o almeno anche per questo) non aspettatevi da GameChat qualcosa di equiparabile a quello che c’è su PlayStation e Xbox, perché comunque non c’è proprio l’intenzione di arrivarci. Intanto, la cosa forse più importante se siete dei genitori, è che non si può chattare con degli sconosciuti: solo le persone presenti nella propria lista di amici possono entrare nella vostra chat (e viceversa), previa autorizzazione del genitore, che deve prima autorizzare l’amico presente nella lista a essere anche un “amico di GameChat” (chiamiamolo così).
Anche se si è amici di GameChat, l’autorizzazione a partecipare alle chat video (quelle in cui si usa la webcam) va autorizzata dal genitore di volta in volta, che riceve una notifica sull’app e decide se autorizzarla o meno.
C’è anche la possibilità di mettersi delle note vicino al nome degli amici, così da “identificarli meglio”. Una cosa tipo:
Giangiacomo
È simpatico ma di Vimercate.
Si può anche accedere allo storico di tutte le chat, così da capire con chi si gioca più spesso e se è il caso di tenere d’occhio quel “tipotogo1974”, che passa così tanto tempo online con vostro figlio o vostra figlia.
Sempre tramite l’app si può anche avere un minimo di controllo sulla camera stessa, scegliendo se far vedere lo sfondo (sfuocandolo), solo il viso oppure tutto. Si può anche, ovviamente, decidere di disabilitare del tutto l’accesso alle videochiamente, per non saper né leggere né scrivere.
Qua (è nella parte finale) trovate il video in cui Nintendo spiega tutto alla sua maniera.
Ah,
l’ha già masterata sta chat:La parte migliore delle mie serate con GameChat, è stata la facilità con cui si può parlare tra amici, senza doversi dotare di headset e preoccuparsi di un microfono disattivato per errore: fa tutto la console. Quando GameChat è attiva e il gruppo è formato, sia chi gioca utilizzando Switch 2 in modalità portatile, sia chi la tiene collegata al televisore, può credibilmente pensare di sentire in maniera chiara la voce degli altri e che gli altri abbiano la stessa esperienza con la sua. Non è molto, ma tutto sommato è buona parte di quello che ci si aspetta da un servizio di chat vocale.
Però, essendoci Nintendo di mezzo, che ha una storia di interpretazioni cocciute e limitate dei servizi online, GameChat ha comunque almeno una barriera inspiegabile: la gestione del gruppo. Chi crea il gruppo deve selezionare quali persone, tra gli amici della propria lista generale, includere nella chat. A quel punto viene spedito un invito, che arriva ai destinatari sotto forma di notifica. Fin qui, tutto bene. Ma se si decide di aggiungere un’altra persona in un secondo momento, quando il gruppo è già attivo, tocca rifare tutto da capo. Perché la GameChat non prevede la possibilità di espandere un gruppo già creato.
Meno fastidiosa, ma pur sempre fastidiosa, la puntualità con cui GameChat si scorda delle preferenze segnalate nelle impostazioni della sessione precedente, come quelle per impostare la dimensione dei riquadri della chat ai piedi dell’immagine di gioco. È anche impossibile salvare un gruppo per poi riattivarlo quando si vuole e quando le persone sono disponibili.
GameShare
GameShare permette di condividere tra tutti i modelli di Switch 2 e Switch delle partite con altre persone che non hanno il gioco a cui stiamo giocando, anche se con qualche limitazione. Provo a spiegarvelo con un esempio.
Sulla mia Switch 2 ho messo Super Mario 3D World + Bowser’s Fury, e avviato una sessione GameShare (pigiando il tasto “L” sulla console) con Emma e Elia, che erano di fianco a me con le loro Switch Lite. Loro sono invece andati nella sezione GameShare (che è in basso nella home di Switch) che gli ha notificato che c’era una sessione locale (cioè quando si è tutti vicini) disponibile. Loro hanno accettato e abbiamo giocato tutti insieme in multiplayer con una sola cartuccia.
Parlavo di limitazioni:
GameShare può essere avviato solo da Switch 2.
Funziona sia in locale che online, ma:
Online: solo tra Switch 2, che possono sia avviare le sessioni che accedere a quelle degli altri attraverso GameChat (che è solo per utenti Switch 2).
Locale: solo chi ha Switch 2 può avviare la sessione, ma tutte le console possono parteciparci, e quindi altre Switch 2, Switch, Switch OLED e Switch Lite.
I giochi al momento compatibili sono una decina, e no, Mario Kart World non è tra questi:
Big Brain Academy: Brain vs. Brain
Captain Toad: Treasure Tracker
Clubhouse Games: 51 Worldwide Classics
Fast Fusion
Split Fiction
Super Mario 3D World + Bowser’s Fury
Super Mario Odyssey
Super Mario Party Jamboree – Nintendo Switch 2 Edition + Jamboree TV
Survival Kids
Schede di gioco virtuali (che non è solo di Switch 2)
Nel medioevo potevamo scambiarci i giochi del Game Boy prestandoci le cartucce. Era un sistema analogico ma semplice: ci si trovava, si riceveva (o dava) una cartuccia, la si metteva nel proprio Game Boy, e poi via, felici a giocare un gioco incomprensibile che però sembrava bellissimo. Poi sono arrivati i negozi digitali e tutto si è fatto un po’ più complesso, con l’acquisto del gioco legato all’account, i DRM, le limitazioni legali, cosa che ha complicato enormemente, quando non eliminato del tutto, la possibilità di prestarsi i giochi, a meno che, come nei tempi andati, non lo si comprasse fisico.
Le schede di gioco virtuali di Nintendo cambiano un po’ le cose: quando si acquista un gioco dal negozio online di Switch questo diventa una scheda virtuale, una versione digitale di una cartuccia, che può essere caricata sul proprio sistema. Non solo: questa può anche essere prestata a un membro del proprio gruppo famiglia per 14 giorni (rinnovabili), rendendo la vita del genitore videogiocatore con figli videogiocatori estremamente più semplice.
Vi faccio un altro esempio: io ho Switch dal lancio, e per un motivo o per l’altro ho un sacco di giochi in formato digitale che posso giocare in sostanza solo sulla mia console (che è la primaria) o su una seconda console (che è la secondaria). Quindi, se volessi far giocare Emma con uno dei miei giochi acquistati in digitale, dovrei mettere sulla sua console il mio account, così che lei possa scaricarselo con il suo.
Il che è fattibile, ma macchinoso.
Lo posso però fare solo con Emma, e non con Elia, perché le Switch autorizzabili sono solo 2. E se lo facessi sapete cosa succederebbe? Esatto, un dramma. Con questo sistema invece io posso andare nell’apposita tab delle schede di gioco virtuali (è ora sulle home di tutti i modelli di Switch), scegliere un gioco e decidere di caricarlo sulla Switch di un membro della mia famiglia, prestandogli di fatto la “cassettina”. Meraviglia.
Anche in questo caso, c’è qualche limitazione:
Il caricamento della Scheda di gioco virtuale su un dispositivo che non è il proprio (quando la si presta, in sostanza) deve avvenire mentre si è tutti e due vicini, e va autorizzato su entrambe le Switch.
Se hai prestato un gioco, in quei 14 giorni non puoi giocarci, ma puoi riprendertelo quando vuoi. La persona a cui lo avevi prestato non può farci nulla, se non lamentarsi fragorosamente.
Bonus: il press tour di Emma e Elia
A fine aprile a Milano Nintendo ha organizzato un evento nel quale si poteva provare Switch 2 e io ci sono andato con Emma e Elia. Ci siamo iscritti online, ci hanno estratti e ci siamo presentati all’orario indicato carichissimi. La neonata passione per i videogiochi gli ha fatto intuire quanto questo fosse un evento speciale: lo hanno aspettato per giorni, ci hanno fatto disegni e lo hanno raccontato agli amici, il tutto senza avere la minima idea di quello che sarebbe successo.
Per noi (ma soprattutto per me) è stato un momento abbastanza speciale: loro avevano l’entusiasmo della novità, io mi sentivo un super eroe per essergli riuscito a far fare qualcosa di speciale.
Abbiamo fatto anche il red carpet. Ah, Elia si è portato il metro perché la voleva misurare, Switch 2.


Una volta dentro abbiamo seguito la fila e provato alcuni dei giochi presenti, nello specifico le due modalità di Mario Kart World (il Gran Premio e Sopravvivenza), i primi due livelli di Donkey Kong Bananza e poi io e Elia ci siamo messi in coda per vedere Kirby (che è lo stesso Kirby a cui stava giocando lui, ma l’idea di vederlo più grande e luminoso lo entusiasmava), prima di cambiare idea e provare alcuni mini-giochi con la telecamera di Super Mario Party Jamboree.
Tra l’altro, a tal proposito:
Io li ho accompagnati e gli sono stato sempre vicino, ma ho lasciato che fossero loro a “guidarmi”: si sono scelti le postazioni da soli, si sono fatti spiegare loro dai ragazzi presenti, di una cortesia e gentilezza rara, come funzionassero i giochi ed erano sempre loro (beh, più Emma che Elia) che chiedevano nel caso di dubbi. Erano totalmente rapiti dalla situazione e presi talmente bene che le attese non le hanno proprio sentite.
Donkey Kong Bananza, un gioco di azione e distruzione che esce a luglio per Switch 2, è quello che li ha entusiasmati di più: Elia ha fatto il livello introduttivo mentre Emma il primo (anche se poi i ragazzi alle postazioni si sono inteneriti e ne hanno fatto fare un po’ anche a Elia) ed erano entrambi felicissimi di poter spaccare tutto, scavare e lanciare in giro massi.
La cosa che più mi ha stupito è stata l’autonomia dimostrata da Emma. Lei in generale autonoma lo è, soprattutto in tutto quello che attiene alla sua routine, ma quando si trova in situazioni e contesti nuovi, un po’ si blocca, e ci mette un bel po’ a sciogliersi, stando spesso vicino ai suoi genitori. Qua invece no: amica di tutti, saluti, abbracci, domande, cinque alti. A un certo punto, mentre io e Elia eravamo in coda per Kirby, lei mi ha chiesto di poter tornare a giocare a Mario Kart World per conto suo, cosa assolutamente inattesa e che mi ha irrigidito un po’ all’inizio, visto che lo spazio era enorme e pieno di gente. Però mi sono fidato e una volta stabilite le regole di base (se ti perdi o spaventi chiedi alle persone vestite di rosso e nel caso non ci siano non correre ma stai ferma e chiamami a voce altissima) lei è andata felice a giocare. Ovviamente poi io e Elia l’abbiamo raggiunta mentre lei, autonoma e raggiante, finiva un Gran Premio e faceva sua una fondamentale lezione di vita.
BOOM e PREEM.

La newsletter che hai appena letto è stata riletta e corretta da Marco Bielli, che nonostante viva a Torino ha fatto anche cose buone.
Vi meritate tantissimo affetto, io coi miei due marmocchi di un anno e mezzo sto divorando ogni cosa che scrivi qui e non vedo l’ora che giunga il loro momento! Switch 2 sarà un po’ quello che fu per me il NES!